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feb 07 2012
Olivicoltura a Toritto: risultati e prospettive PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Giampaolo   
martedì 07 febbraio 2012

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La produzione e la raccolta delle olive nel territorio agricolo del nostro paese, costituiscono l'asse portante dell'economia produttiva. La raccolta delle olive vede uno sforzo collettivo, febbrile e incessante, teso a trarre un cospicuo profitto. Per conoscere l'opinione di chi ha esperienza e competenza nel settore, abbiamo rivolto alcune domande al signor Vito Sforza, Presidente dell'Oleificio Cooperativo "Contado" di Toritto.

D- Le macchine attualmente utilizzate nella raccolta delle olive soddisfano le esigenze dei produttori?
R- Col passare degli anni stiamo assistendo a cambiamenti radicali nelle tecniche di raccolta. Grazie alla meccanizzazione è possibile raccogliere maggiori quantità di prodotto nell'arco di una giornata rispetto al passato. Questo fattore implica un aggiornamento anche nelle tecniche di lavorazione delle olive. Infatti, quest'anno abbiamo avuto non poche difficoltà per far fronte all'eccessiva quantità di olive che giornalmente ritiravamo. E' stato
necessario,pertanto, apportare delle modifiche ai macchinari, inserendone dei nuovi (come ad esempio un nuovo defogliatore). Ciò non è bastato rispetto alla grande quantità di olive raccolte quest'anno e abbiamo dovuto sospendere il ritiro per qualche giorno, ma per gli anni successivi stiamo studiando dei metodi per evitare queste sospensioni spiacevoli soprattutto al produttore e non solo.

D- Può indicare l'importanza dell'utilizzazione delle nuove macchine?
R- Dalle vecchie macchinette a pettine usate tempo fa, si è passati, circa dieci anni fa, ai motorini a spalla. La quantità di olive che questi motorini permettevano di raccogliere era considerevole, ma col passare degli anni si sono verificate delle conseguenze per la salute, a causa delle vibrazioni che questi motorini provocavano sull'uomo.
Per questo molti imprenditori agricoli stanno sostituendo questi motorini con scuotitori attaccati direttamente al trattore che, attraverso un braccio meccanico, afferrano l'albero dal tronco e lo scuotono fino a far cadere le olive. Alcuni sono dotati di ombrello in modo tale da perdere meno tempo nella sistemazione dei panni o dei teloni.

D- Quali sono i mezzi più utilizzati?
R- Tra i mezzi maggiormente utilizzati vi sono sicuramente questi nuovi macchinari, ma non mancano anche i motorini a spalla e qualcuno conserva ancora il metodo tradizionale, vale a dire la raccolta delle olive con aste e macchinette a pettine.

D- La raccolta di quest'annata è risultata soddisfacente?
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R- Quest'annata è stata buona per quanto riguarda la quantità e la qualità del frutto. Infatti, non abbiamo avuto drastici cambiamenti climatici che hanno inciso sull'oliva. Non vi è stato neanche l'attacco dei parassiti, permettendo al frutto di restare attaccato all'albero ed evitando così di perdersi al suolo. Anche la qualità dell'olio è ottima,anche se non è ben pagato. Comunque, è stata un'annata soddisfacente e l'oleificio cooperativo ha ritirato ben 32.000 quintali di olive.

D- Da qualche anno si sta verificando una crisi generalizzata nel settore agricolo che ha investito anche l'olivicoltura. Può esporre la sua opinione?


R- Tra i motivi di crisi dell'olivicoltura vi è sicuramente l'importazione dell'olio estero che ha costi di produzione inferiori a quelli italiani. Questo comporta una diminuzione del prezzo dell'olio e, di conseguenza, del prezzo delle olive per il disinteresse generale da parte delle istituzioni che non pongono barriere all'olio estero.
La crisi si è maggiormente avvertita nell'adozione della moneta unica (euro) in quanto vi è stata una svalutazione della vecchia moneta. Infatti i costi di produzione sono stati aggiornati all'euro, mentre quelli di vendita del prodotto sono rimasti con il valore della lira cambiata in euro.

D- Nei prossimi anni si potrebbe verificare una ripresa in questo settore?


R- Per il futuro si spera di realizzare un consorzio di vendita dell'olio pugliese come unico punto di riferimento in modo da non svenderlo e, pertanto, valorizzarlo. Solo così si potranno trarre dei vantaggi nell'olivicoltura e si potrà ridurre la disoccupazione, essendo la Puglia una regione che produce quasi il 50% del prodotto nazionale.

 


L'articolo è stato pubblicato sul numero di Gennaio 2012 de
"l'incontro - periodico di cultura locale fondato da don Pierino Dattoli"
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