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dic 08 2024
Seconda domenica di Avvento 2024 PDF Stampa E-mail
Scritto da Angela Fariello   
domenica 08 dicembre 2024

L’ANNUNCIO È SORPRESA

 

In questa seconda domenica di Avvento, siamo chiamati a dare un nuovo orientamento al nostro sguardo: dall'attesa escatologica rivolta al futuro, alla contemplazione della prima venuta del Signore, che ha scelto di abitare la storia degli uomini. Si tratta di una storia unica, quella della salvezza , che in questo tempo di Avvento si intreccia tra futuro e passato, tra attesa e riconoscimento dello stesso Signore, che è venuto ed è il “veniente”, continua a venire nella nostra storia e verrà nella pienezza alla fine dei tempi.

Con la figura di Maria si apre un capitolo fondamentale di questa storia: l’attesa messianica giunge al tempo del suo compimento. Il brano evangelico di questa domenica ci parla dell’Annunciazione, di una Vita che, per entrare nella vita di ognuno di noi, prende forma in un cuore che trabocca di Grazia e di accoglienza.

 

 

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In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il
suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Lc 21, 25-28.34-36

 

 

COMPRENDERE

 

La scena si sviluppa in un ambiente spoglio, dove una giovane donna siede al bordo di un letto disfatto, vestita di un abito il cui tessuto richiama la sua terra, le sue origini e forma su di lei un drappo che la avvolge tutta.


L’atteggiamento orante della Vergine si può desumere dalla posizione delle mani e dalla direzione dello sguardo rivolta verso la fonte di quella Luce che inonda la stanza. Il suo capo è leggermente inclinato in atteggiamento umile e di ascolto attento, ed è incorniciato da una folta capigliatura nera un po’ arruffata, segno di uno “scompiglio” che l’ha colta di sorpresa. Il suo aspetto è minuto, ma on fragile.

Gli arredi e gli elementi della camera sono essenziali e semplici: In questa raffigurazione non c’è nulla di solenne o di regale, ma tutto è assolutamente ordinario.

Il pavimento lastricato sembra quasi una strada che conduce alla fonte di luce, una specie di fessura nel muro che irradia luce. La luce che irrompe nella stanza è l’evento straordinario che cattura l’attenzione, che illumina l’intera esistenza di questa giovane donna, fino a quel momento segnata da una quotidianità semplice e comune.

Maria non appare spaventata da un annuncio insolito e singolare, anzi sembra che sia pronta ad accogliere la Vita nel suo grembo, con profonda umiltà e grande coraggio.

 

 

MEDITARE

 

Nazareth è un villaggio sperduto dove tutto accade con discrezione, nella ferialità dell’esistenza di una giovane donna, chiamata a scegliere tra i suoi progetti personali e quelli di Dio.

Attraverso l’ “Eccomi” di una promessa sposa Dio vuole dare compimento alla storia della salvezza, attende la libera scelta di questa ragazza per renderla protagonista di un progetto più grande che coinvolge l’umanità di ogni tempo e luogo. Dio esce dai recinti del sacro e si immerge nella normalità della vita.

L’annuncio dell’angelo si apre con un invito alla gioia: “Rallegrati, ricolmata di grazia (kecharitoméne), il Signore è con te”, una parola che tocca e smuove, mette in cammino (come suggerisce quel piede pronto a mettersi in movimento).


Anche la lampada accesa sul comodino è immagine di questa fede salda, che brilla di una luce diversa rispetto a quella che irrompe nella stanza e che, anche se trema nell’ardere, dimostra tutta la sua tenacia e la sua forza, la sua grandezza nella sua minutezza. La fede è invito alla gioia, motivata dalla presenza del Signore. La gioia, infatti, nell’opera di Luca, non è solo uno stato psicologico, ma connota coloro che hanno fatto esperienza della salvezza divina.

“Non temere!” è l’esortazione che l’angelo rivolge a Maria, perché la grazia divina, lo Spirito santo in azione, è all’opera in suo favore. L’annuncio vero e proprio che segue parla di un Figlio e di una discendenza regale, difficile da intendere: parole che Maria “saprà custodire e meditare nel suo cuore”.

Il dipinto riporta, con sapienza e discrezione, tutti i segni con cui la Madre di Dio dovrà confrontarsi ogni volta che sarà chiamata a comprendere il vero senso di quella regalità: il drappo rosso che riveste le pareti intorno al letto assume un significato liturgico che riporta alla Passione e la colonna di luce, che rappresenta l’arcangelo Gabriele, incontrando la mensola in alto a sinistra, forma proprio una croce. Il Signore Dio che l’ha scelta è fonte inesauribile dello Spirito santo di cui è ricolmata e Maria, nella sua umiltà, tra tutte quelle presenti nella stanza, è l’anfora più bella che trabocca di amore gratuito di Dio e per Dio.

“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” sono parole che esprimono un atto di fede, un cammino di speranza, che sigillano la disponibilità e prontezza della Santa Vergine che potrà così indossare quel manto ceruleo pensato per lei e che, su quella panca, attende solo il suo “Sì”, la sua disponibilità a lasciarsi avvolgere e coinvolgere dal Cielo.

La vocazione di Maria è la nostra stessa vocazione: chiamati tutti a generare Gesù nel grembo del nostro cuore, a renderlo vivo, presente nelle nostre strade, nelle nostre case e nelle nostre relazioni.

 

RIFLETTERE

 

La sorpresa si accende di fronte a qualcosa di inatteso, inaspettato. Il tempo della sorpresa è brevissimo, si manifesta attivandoci e ci porta a reagire, lasciando il testimone ad un’altra emozione,
che può essere paura, rabbia, disgusto o gioia. In che modo Dio “ti ha sorpreso” nella tua vita?
Ti sei lasciato sorprendere? In che modo la luce e la grazia divina possono avvolgere e coinvolgere la tua vita?

 

 

PREGARE

 

Ave Maria
E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un’ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria,
adesso che sei donna,
ave alle donne come te,
Maria,
femmine un giorno
per un nuovo amore
povero o ricco,
umile o Messia.
Femmine un giorno
e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.


Fabrizio De Andrè

 

 

Fonte:

 

Conferenza Episcopale Pugliese Commissione Regionale Per La Dot Trina Della Fede, l’Annuncio e la Catechesi – Puglia

 

 

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