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Nuntio Vobis
mag
21
2017
Annunci Parrocchiali
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 21 maggio 2017 |
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mag
05
2017
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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venerdì 05 maggio 2017 |
Maggio è tradizionalmente il mese dedicato alla Madonna.
Dal Medio Evo a oggi, dalle statue incoronate di fiori al magistero dei Papi,
l'origine e le forme di una devozione popolare molto sentita
Il mese di maggio è il periodo dell'anno che più di ogni altro abbiniamo alla Madonna. Un tempo in cui si moltiplicano i Rosari a casa e nei cortili, sono frequenti i pellegrinaggi ai santuari, si sente più forte il bisogno di preghiere speciali alla Vergine. Alla base l'intreccio virtuoso tra la natura, che si colora e profuma di fiori, e la devozione popolare.
Il re saggio e la nascita del Rosario
In particolare la storia ci porta al Medio Evo, ai filosofi di Chartres nel 1100 e ancora di più al XIII secolo, quando Alfonso X detto il saggio, re di Castiglia e Leon, in "Las Cantigas de Santa Maria" celebrava Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (...)». Di lì a poco il beato domenicano Enrico Suso di Costanza mistico tedesco vissuto tra il 1295 e il 1366 nel Libretto dell'eterna sapienza si rivolgeva così alla Madonna: «Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bei viso, ornato con il fiore rosso rubino dell'Eterna Sapienza!». Ma il Medio Evo vede anche la nascita del Rosario, il cui richiamo ai fiori è evidente sin dal nome. Siccome alla amata si offrono ghirlande di rose, alla Madonna si regalano ghirlande di Ave Maria.
Le prime pratiche devozionali, legate in qualche modo al mese di maggio risalgono però al XVI secolo. In particolare a Roma san Filippo Neri, insegnava ai suoi giovani a circondare di fiori l'immagine della Madre, a cantare le sue lodi, a offrire atti di mortificazione in suo onore. Un altro balzo in avanti e siamo nel 1677, quando il noviziato di Fiesole, fondò una sorta di confraternita denominata "Comunella". Riferisce la cronaca dell'archivio di San Domenico che «essendo giunte le feste di maggio e sentendo noi il giorno avanti molti secolari che incominiciava a cantar meggio e fare festa alle creature da loro amate, stabilimmo di volerlo cantare anche noi alla Santissima Vergine Maria....». Si cominciò con il Calendimaggio, cioè il primo giorno del mese, cui a breve si aggiunsero le domeniche e infine tutti gli altri giorni. Erano per lo più riti popolari semplici, nutriti di preghiera in cui si cantavano le litanie, e s'incoronavano di fiori le statue mariane. Parallelamente si moltiplicavano le pubblicazioni. Alla natura, regina pagana della primavera, iniziava a contrapporsi, per così dire, la regina del cielo. E come per un contagio virtuoso quella devozione cresceva in ogni angolo della penisola, da Mantova a Napoli.
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apr
14
2017
Riflessioni
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Scritto da Redazione
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venerdì 14 aprile 2017 |
Il Signore Risorto sia luce ai vostri passi e sostegno nel lungo cammino della vita.
BUONA PASQUA!
Don Marino, don Alessandro,
la redazione di sannicolatoritto.it e della pagina facebook Parrocchia San Nicola Toritto
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apr
13
2017
Riflessioni
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Scritto da Redazione
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giovedì 13 aprile 2017 |
Messaggio pasquale di auguri di S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto alla comunità diocesana
«Nel formulare gli auguri di una Pasqua di Risurrezione, vorrei che tutti ci sentissimo accanto a Santa Maria Maddalena che è stata la prima testimone del Risorto.
E vorrei che tutte le donne sentissero quest'anno la gioia di essere le "Apostole degli Apostoli", come dicevano i Padri della Chiesa, cioè capaci di dire a tutti: "Gesù è risorto! E la nostra vita risorge"».
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apr
09
2017
Papa Francesco
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Scritto da Redazione
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domenica 09 aprile 2017 |
E' un sabato di grande silenzio,
vissuto nel pianto dei primi discepoli
che hanno ancora nel cuore
le immagini dolorose della morte di Gesù,
letta come la fine dei loro sogni messianici.
E' anche il Sabato santo di Maria,
Vergine fedele,
arca dell'alleanza,
madre dell'amore.
Ella vive il suo Sabato santo nelle lacrime
ma insieme nella forza della fede,
sostenendo la fragile speranza dei discepoli.
E' in questo sabato,
che sta tra il dolore della Croce e la gioia di Pasqua,
che i discepoli sperimentano il silenzio di Dio,
la pesantezza della sua apparente sconfitta,
la dispersione dovuta all'assenza del Maestro,
apparso agli uomini come il prigioniero della morte.
E' in questo Sabato santo
che Maria veglia nell'attesa,
custodendo la certezza nella promessa di Dio
e la speranza
nella potenza che risuscita i morti.
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