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Nuntio Vobis
dic
15
2024
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 15 dicembre 2024 |
INIZIARE ALLA VITA
È Giovanni il protagonista della Liturgia della Parola di questa domenica. Giovanni si affretta a chiarire, usando un linguaggio piuttosto forte, che colui che sarebbe giunto Dopo di lui, il Cristo, era uno con cui c’è poco da scherzare…
C’è una domanda che si ripete: “Che cosa dobbiamo fare?”. Formulata per avere indicazioni, per sciogliere dubbi, per provocare. È la domanda della folla, dei pubblicani, dei soldati.
Giovanni richiama ad una conversione radicale, che non riguarda la pratica religiosa, già normata dalla Legge, dal Tempio, dalla Sinagoga, dalle istituzioni.
“Fare qualcosa”: ovvero partire dalle cose concrete della vita, dal vissuto quotidiano: se la conversione resta un discorso suggestivo pieno di buone intenzioni non serve a niente, non cambia il
cuore, non trasforma la vita.
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero nche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni oldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a iovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci ei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile». Con olte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Lc 3, 10-18
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dic
08
2024
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 08 dicembre 2024 |
L’ANNUNCIO È SORPRESA
In questa seconda domenica di Avvento, siamo chiamati a dare un nuovo orientamento al nostro sguardo: dall'attesa escatologica rivolta al futuro, alla contemplazione della prima venuta del Signore, che ha scelto di abitare la storia degli uomini. Si tratta di una storia unica, quella della salvezza , che in questo tempo di Avvento si intreccia tra futuro e passato, tra attesa e riconoscimento dello stesso Signore, che è venuto ed è il “veniente”, continua a venire nella nostra storia e verrà nella pienezza alla fine dei tempi.
Con la figura di Maria si apre un capitolo fondamentale di questa storia: l’attesa messianica giunge al tempo del suo compimento. Il brano evangelico di questa domenica ci parla dell’Annunciazione, di una Vita che, per entrare nella vita di ognuno di noi, prende forma in un cuore che trabocca di Grazia e di accoglienza.
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il
suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Lc 21, 25-28.34-36
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dic
01
2024
Riflessioni
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Scritto da Angela Fariello
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domenica 01 dicembre 2024 |
Abitare con trepidazione
L’Avvento ci ricorda i tanti secoli lungo i quali gli uomini sono vissuti nell’attesa della realizzazione nella promessa fatta da Dio,
di un salvatore che sarebbe venuto ad ABITARE con gli uomini per strapparli dalla schiavitù del peccato.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Lc 21, 25-28.34-36
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ago
01
2024
Riflessioni
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Scritto da don Nicola
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giovedì 01 agosto 2024 |
Carissimi,
nei mesi estivi, mentre sospiriamo il meritato riposo dopo un anno lavorativo, la nostra mente è attraversata da immagini di montagne e mare, di boschi ombrosi, di fresche cascate, di passeggiate in compagnia e pic-nic condivisi con gioia. Sogniamo vette da raggiungere e distese di mare azzurro da contemplare, per affidare il nostro corpo al sole perché lo rinvigorisca. Possiamo ritrovare il silenzio, ascoltare la lode mattutina emessa dal coro degli uccelli.
Tuttavia come cristiani in vacanza, pensiamo anche dove trovare una comunità per celebrare l’Eucarestia la domenica o una cappella dove trattenerci per gustare il silenzio ed esprimere la lode per le meraviglie del creato.
Abbiamo bisogno di questi momenti di ristoro per il corpo e l’anima, di ritrovare la gioia del nostro esserci in questo mondo meraviglioso di cui siamo parte.
«Siamo chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza». Il periodo estivo offre diverse opportunità di crescita umana e spirituale.
Cari amici, l’augurio che ci facciamo reciprocamente è che tutta la nostra vita sia caratterizzata dalla speranza che non tramonta, quella in Dio.
Buona estate a tutti!
Il Parroco, Don Nicola
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mar
30
2024
Riflessioni
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Scritto da Redazione
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sabato 30 marzo 2024 |
È risorto come aveva detto!
E la Risurrezione di Cristo che riapre l’orizzonte della speranza per tutti.
Il palpitare del Risorto ci si offre come dono, come regalo, come orizzonte.
Il palpitare del Risorto è ciò che ci è stato donato
e che ci è chiesto di donare a nostra volta
come forza trasformatrice, come fermento di nuova umanità
(Papa Francesco)
BUONA PASQUA!
Che la luce del nostro Signore Risorto rischiari la mente e addolcisca i cuori di ognuno di noi
Don Nicola, don Antonio
la redazione di sannicolatoritto.it e dei canali social parrocchiali
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