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Nuntio Vobis
gen
27
2017
Riflessioni
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Scritto da Redazione
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venerdì 27 gennaio 2017 |
di Sara Manzardo
Fonte: http://www.corxiii.org
Il verbo "zachar", che significa "fare memoria", ricorre nell'Antico Testamento 222 volte. Quella del popolo ebraico è una tradizione che insiste sul ricordo, di generazione in generazione. Intorno al 27 gennaio capita di rileggere almeno la poesia di Primo Levi che apre il libro Se questo è un uomo, e qui si capisce subito che la memoria è un obbligo: la testimonianza dell'orrore del campo diventa per il sopravvissuto l'unico mezzo per non soccombere, un impulso immediato che viene subito dopo il ritorno a casa, subito dopo il bisogno di mangiare.
Quello che mi colpisce delle opere di Primo Levi è l'umanità variegata che viene descritta, una gamma di persone che procede dalla muta rassegnazione e sconfitta perché ogni recupero è ritenuto ormai impossibile, fino all'ostinata determinazione di quelli che vanno avanti e non si arrendono. E ancora, quelli che vengono eliminati da un progetto diabolico di annientamento psicofisico, e quelli che come Levi vedono l'alba del 27 gennaio e prendono la strada verso casa.
Ci sono i "sommersi" e ci sono i "salvati". Questo secondo la nostra logica umana. La logica dei fatti storici.
Ma Levi, da "salvato", vive la "tragedia" della memoria. Il veleno di Auschwitz porta incubi, Levi sognerà tutta la vita di essere ancora nel Lager che, scrive in un commento, è "dilatato a una spiegazione universale, diventa simbolo della condizione umana stessa e si identifica con la morte". Sempre sentirà rimbombare nella sua testa il comando del risveglio, "Wstawac!", una voce che "comanda la morte, ed è sommessa perché la morte è iscritta nella vita, è implicita nel destino umano, inevitabile".
Un ricordo così potente che lo porterà al suicidio. Da salvato, a sommerso.
Forse non è la memoria che ci salva.
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gen
25
2017
Annunci Parrocchiali
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Scritto da Angela Fariello
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mercoledì 25 gennaio 2017 |
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gen
20
2017
Papa Francesco
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Scritto da Redazione
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venerdì 20 gennaio 2017 |
del 13 gennaio 2017
Lettera del Papa ai giovani n occasione della presentazione del Documento Preparatorio
della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
Carissimi giovani,
sono lieto di annunciarvi che nell'ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Ho voluto che foste voi al centro dell'attenzione perché vi porto nel cuore. Proprio oggi viene presentato il Documento Preparatorio, che affido anche a voi come "bussola" lungo questo cammino.
Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò» (Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che vi invita a "uscire" per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo.
Quando Dio disse ad Abramo «Vattene», che cosa voleva dirgli? Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il suo fu un forte invito, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?
Ma oggi, purtroppo, il «Vattene» assume anche un significato diverso. Quello della prevaricazione, dell'ingiustizia e della guerra. Molti giovani sono sottoposti al ricatto della violenza e costretti a fuggire dal loro paese natale. Il loro grido sale a Dio, come quello di Israele schiavo dell'oppressione del Faraone (cfr Es 2,23).
Desidero anche ricordarvi le parole che Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì [...], dove dimori?». Egli rispose: «Venite e vedrete» (Gv 1,38-39). Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui. Carissimi giovani, avete incontrato questo sguardo? Avete udito questa voce? Avete sentito quest'impulso a mettervi in cammino? Sono sicuro che, sebbene il frastuono e lo stordimento sembrino regnare nel mondo, questa chiamata continua a risuonare nel vostro animo per aprirlo alla gioia piena. Ciò sarà possibile nella misura in cui, anche attraverso l'accompagnamento di guide esperte, saprete intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio sulla vostra vita. Pure quando il vostro cammino è segnato dalla precarietà e dalla caduta, Dio ricco di misericordia tende la sua mano per rialzarvi.
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gen
08
2017
Annunci Parrocchiali
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Scritto da Redazione
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domenica 08 gennaio 2017 |
SACRAMENTO DEL BATTESIMO:
Nei prossimi mesi sarà amministrato nei giorni:
8 gennaio, 26 febbraio, 15 aprile (durante la Vegli di Pasqua), 21 maggio e 18 giugno.
Le altre date dell'anno verranno comunicate successivamente.
PRIMA CONFESSIONE:
Per i bambini di terza elementare, si terrà l'ultimo lunedì di quaresima, il 3 apre 2017, alle ore 16.00 in Chiesa Madre.
PRIME COMUNIONI:
Ore 11.00 in Chiesa Madre
1° turno: 7 maggio 2017, le classi delle catechiste Alba Macchia, Luisi - Devito, prima metà Mastromatteo
2° turno: 14 maggio 2017, le classi delle catechiste Stallone-Zicolella, Disabato-Casalino, seconda metà Mastromatteo.
CRESIME:
4 giugno, solennità di Pentecoste, durante le Celebrazioni delle ore 9.30 e 11.00 in Chiesa Madre.
FESTA IN ONORE DELLA MADONNA SANTISSIMA DEGLI ANGELI DI QUASANO:
11 giugno 2017
FESTA DEI SANTI PATRONI MARIA SS. DELLE GRAZIE E SAN ROCCO:
3 settembre, prima domenica del mese.
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