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Nuntio Vobis
dic 03 2023
Prima domenica di Avvento PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
domenica 03 dicembre 2023

 

  Il Cristiano uomo che attende

 

Invochiamo la venuta di Cristo, perchè sostenga e illumini il nostro cammino.

Quel Cristo di cui celebriamo l'avvento fu atteso nel lungo arco di tempo che copre tutta la storia della salvezza.

E stato l'oggetto di tutti i desideri, le promesse e le aspirazioni dell'Antico Testamento.

Venne nella pienezza dei tempi e nel centro della storia a Betlemme, dove il Verbo si fece carne e pose in mezzo a noi la sua tenda.

Viene sacramentalmente nella Chiesa e in ciascuno di noi. Verrà nella gloria alla fine dei tempi.

Come abbracciare in una sola celebrazione fasi così diverse? In realtà l'attesa è unica perché i suoi molteplici aspetti sono coordinati insieme: l'avvento di Cristo nella carne è in funzione del suo avvento mistico nella Chiesa;

e questo a sua volta tende verso il ritorno glorioso del Signore. Maranatha: Vieni, Signore Gesù!

 

1avvento23.png+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

 

Parola del Signore

 

 

 Per riflettere

 

L'Avvento è come una porta che si apre, un orizzonte che si allarga, una breccia nelle mura, un buco nella rete, una fessura nel soffitto, una manciata di luce che la liturgia ci getta in faccia. Non per abbagliarci, ma per svegliarci. Per aiutarci a spingere verso l'alto, con tutte le forze, ogni cielo nero che incontriamo. «Al di là della notte ci aspetterà spero il sapore di un nuovo azzurro» (N. Hikmet). Il Vangelo oggi racconta di una notte, stende l'elenco faticoso delle sue tappe: «non sapete quando arriverà, se alla sera, a mezzanotte, al canto del gallo, o al mattino» (Mc 13,35). Una cosa è certa: che arriverà. Ma intanto Isaia lotta, a nome nostro, contro il ritardo di Dio: ritorna per amore dei tuoi servi... se tu squarciassi i cieli e discendessi.

Non è l'essere umano che dà la scalata al cielo, è il Signore delle Alleanze che discende, in cammino su tutte le strade, pellegrino senza casa, che cerca casa, e la cerca proprio in me. Isaia capovolge la nostra idea di conversione, che è il girarsi della creatura verso il Creatore. Ha la sfrontatezza di invocare la conversione di Dio, gli chiede di girarsi verso di noi,ritornare, squarciare i cieli, scendere: di convertirsi alle sue creature.


 

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dic 01 2023
Avvento, esercizio di Speranza PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Angela Fariello   
venerdì 01 dicembre 2023

 

avvento_vescovo2023.jpeg

 

 

Messaggio dell'Arcivescovo Mons. Satriano per l'Avvento

 

Carissimi fratelli nel sacerdozio,

cari diaconi, sorelle e fratelli che vivete l'esperienza di questa nostra Chiesa in cammino,

Buon Avvento!

Abbiamo concluso un anno liturgico e un altro si spalanca nel segno della luce.

Le tenebre sono squarciate da nuovi fulgori di speranza, che ci destano e rimettono in cammino, disponendo la vita a nuovi slanci, rivelando il volto di Dio che ci cerca e ci ama.

La storia che viviamo non sembra più una "storia", una trama da leggere, narrare e continuare a scrivere insieme, ma un pantano di logiche aride, sterili, prive di umanità. "La moderna perdita della fede, che riguarda non solo Dio o la vita ultraterrena ma anche la realtà stessa, - afferma un autore del nostro tempo - rende la vita umana incredibilmente fugace. [...] Nulla promette di durare e mantenersi". La vita viene messa a nudo ...  e il Signore viene!

Il tempo, ormai vissuto freneticamente, divora i nostri giorni e li svuota dell'opportunità di essere spazio di salvezza...  e il Signore viene!

Il consumo vorace di ogni cosa annienta l'attesa e ci fa poveri dei sussulti del cuore... e il Signore viene!

Sì! Il Signore viene, non si stanca e torna a bussare ai nostri cuori, pro-vocando la nostra responsabilità di uomini, di donne e di credenti, come i vangeli delle scorse domeniche ci hanno indicato.

Ciò che accade a livello internazionale e le situazioni di vita che registriamo a livello locale, non possono lasciarci tranquilli, indifferenti, assuefatti. Non possiamo voltare la testa dall'altra parte.

Siamo chiamati a nutrire la vita, ripartendo dal nostro tempo, dai giorni che si susseguono.

Siamo invitati ad aprire la quotidianità alla presenza salvifica del Signore.

Siamo impegnati a una vigilanza che scruti, discerna e accolga.

Ecco il tempo dell'Avvento, in cui l'attesa diviene esercizio di speranza.

Attendere è sentirsi cercati e disporsi all'incontro.

Attendere è accogliere Dio che si converte all'uomo.

Attendere è aprirci a quei fremiti di vita che l'Incarnazione del Figlio di Dio ha disseminato nel cuore degli uomini.

Attendere è disporre i cuori all'incontro con Cristo, Principe della pace, che viene a strapparci dal lezzo delle nostre inadempienze per consegnarci al profumo di una vita che sappia amare il mondo rendendolo nuovo.

La liturgia di questo tempo permei i nostri vissuti e li renda pronti, vigilanti, audaci nell'incontro con Cristo che viene, sempre. Una vera vita spirituale consiste nell'essere vigili e consapevoli del mondo che ci circonda, di quanto esiste e accade. Tutto entra a far parte della nostra contemplazione e preghiera, invitandoci a rispondere liberamente e senza timore.

Maria, Vergine dell'attesa, ci guidi a rinnovare il nostro radicale "eccomi" al Signore che viene.

Auguri e buon Avvento!

 

 

firma_vescovo_satriano.jpeg

 




 
dic 01 2023
Tempo di Avvento e Natale PDF Stampa E-mail
Riflessioni
Scritto da Redazione   
venerdì 01 dicembre 2023

Messaggio del Parroco

immacolata.png

 

Carissimi fratelli e sorelle, giungiamo al termine dell'Anno liturgico. Le parole fine e inizio si incrociano con la celebrazione di Tutti i Santi, la commemorazione dei fedeli defunti, le domeniche di novembre e quelle di dicembre di Avvento e Natale., nelle quali siamo invitati a rivolgere lo sguardo in alto, a distoglierlo dalle cose che passano perché sappiamo che «non abbiamo quaggiù una citta stabile ma andiamo in cerca di quella futura» (Eb 13,14).

Se alla parola fine si collegano sovente pensieri e sentimenti di insicurezza e a volte di paura, la parola inizio è come un fiore che sboccia, ci rallegra il cuore, ci mette le ali ai piedi per continuare la strada intrapresa che, sappiamo, ha come meta la nostra configurazione a Cristo Maestro, «il più bello dei figli dell'uomo» (Sal 44, 3). È Lui, infatti, il fine, il centro, il Signore della storia e con Lui svaniscono incertezze e paure.

Certo! Viviamo un tempo difficile con l'imperversare continuo delle guerre che alimentano solo gli interessi politici e non tengono conto della distruzione fisica e psichica, aumentano le calamità naturali come i terremoti, le alluvioni, etc. causate anche dai comportamenti umani irrispettosi degli ecosistemi, ogni giorno ascoltiamo notizie poco rassicuranti per la vita e la sicurezza umana. Come credenti non lasciamoci rubare la fede, la speranza e l'amore! Dio scrive diritto anche nelle righe storte della nostra umanità e ogni fine è sempre un nuovo inizio.

 

La Bibbia ci insegna a valorizzare il nostro passato come il luogo in cui l'opera di Dio si è manifestata. Alla parola fine, nella visione cristiana, vanno collegate le dimensioni della memoria, del ringraziamento, del pentimento. È il momento di ripercorrere tutto il cammino che il Signore ci ha fatto compiere: «Ricordati di tutto il cammino che il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto fare» (Dt 8,2). A conclusione dell'Anno liturgico prendiamo consapevolezza di quanto la nostra partecipazione al mistero di Cristo, rivissuto nella liturgia, a partire dalla sua infanzia, dal ministero pubblico, dalla passione, morte e risurrezione... abbia contribuito a renderci sempre più volto di Lui per tanti fratelli e sorelle compagni di viaggio nel pellegrinaggio terreno. La Chiesa, quale madre premurosa dei suoi figli, non ci ha lasciato mancare i mezzi di grazia favorevoli alla nostra crescita, soprattutto offrendoci l'azione sacramentale. Così le nostre comunità, con la celebrazione della prima fase del Sinodo, nell'ascolto e nel discernimento in comune, hanno sperimentato il metodo della conversione nello Spirito che ha segnato profondamente la fase consultiva del cammino sinodale. Abbiamo potuto fare esperienza di quanta ricchezza spirituale ci sia nel cuore di tutti e, nello stesso tempo, siamo cresciuti nella gioia di essere parte di un noi.

 

 

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nov 16 2023
Celebrazione del Sacramento del Battesimo, Anno 2024 PDF Stampa E-mail
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Scritto da Angela Fariello   
giovedì 16 novembre 2023

 

Di seguito tutte le date in cui verrà celebrato


il sacramento del Battesimo nell'Anno 2024

 

battesimi23.png

 

 

 MESE

DATE INCONTRI

DI PREPARAZIONE

DATA CELEBRAZIONE
 GENNAIO  10 e 17  21
 FEBBRAIO  7 e 14
 18
 APRILE  10 e 17
 21
 MAGGIO  15 e 22
 26
 GIUGNO  12 e 19
 23
 LUGLIO  10 e 17
 21
 AGOSTO  7 e 14
 18
 SETTEMBRE  4 e 11
 15
 OTTOBRE  9 e 16
 20
 NOVEMBRE  6 e 13
 17
 DICEMBRE  4 e 11
 15

 

 

Scarica il pdf del calendario

 

 

 
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